Ultimo Aggiornamento 12 Marzo 2025
In caso di incidente stradale mortale, ai familiari della vittima spetta un risarcimento dei danni da perdita del rapporto parentale. Questo diritto risarcitorio è riconosciuto dal nostro ordinamento e può raggiungere importi significativi, come dimostra il caso seguito dal nostro studio legale che ha ottenuto 900.000 euro di risarcimento a favore della moglie e dei due figli minori di un giovane motociclista deceduto in un sinistro stradale, nonostante fosse stato accertato un concorso di colpa a carico della vittima.
Questo importante risultato dimostra come una strategia legale efficace possa fare la differenza nell’ottenere il giusto risarcimento per i familiari della vittima di un incidente mortale, anche in presenza di circostanze complesse che potrebbero ridurre l’importo risarcitorio.
In questa guida completa analizzeremo tutti gli aspetti del risarcimento per morte da incidente stradale: come si calcola il risarcimento, chi sono i soggetti aventi diritto, quali sono i tipi di danni risarcibili, le procedure da seguire e le conseguenze penali dell’omicidio stradale. Condivideremo anche l’analisi dettagliata del caso che ha portato all’ottenimento dei 900.000 euro di risarcimento.
INDICE SOMMARIO
- § 1. Risarcimento morte incidente stradale, caso studio: 900.000€ di risarcimento ottenuti dallo Studio Chiarini
- § 2. Sinistro incidente mortale: conseguenze penali e civili
- § 3. Iter procedurale dopo un sinistro stradale mortale
- § 4. Chi ha diritto al risarcimento per morte in incidente stradale
- § 5. Tipi di danni risarcibili in caso di morte da incidente stradale
- § 6. Come si calcola il risarcimento per morte in incidente stradale
- § 7. Come ottenere il risarcimento: iter completo
- § 8. Documentazione necessaria e tempistiche per il risarcimento
- § 9. Il ruolo dell’avvocato specializzato e lezioni apprese dal caso
- CONTENUTI SCARICABILI
- APPROFONDIMENTI CONSIGLIATI
§ 1. Risarcimento morte incidente stradale, caso studio: 900.000€ di risarcimento ottenuti dallo Studio Chiarini
In un assolato pomeriggio di luglio, un giovane centauro, marito e padre di due bambini in tenera età, trovava la morte in un tragico sinistro stradale. L’incidente si verificava a causa della preminente responsabilità di un’anziana signora, conducente di un’autovettura che ometteva di dare la precedenza al motociclo.
La dinamica dell’incidente era la seguente:
- Il motociclista stava attraversando un’intersezione con diritto di precedenza
- L’anziana signora, alla guida della propria autovettura, si immetteva nella via principale senza rispettare lo stop
- Il centauro azionava l’impianto frenante ma non riusciva a evitare l’impatto
- Il motociclo si sdraiava sul fianco sinistro e scivolava sull’asfalto fino a colpire l’automezzo
- Il motociclista perdeva il contatto con il proprio veicolo e scivolava fino a urtare il parafango dell’automobile
Un elemento significativo emerso dalle indagini: al momento dello scontro: il motociclo possedeva una velocità di circa 78 km/h in un centro urbano con limite di 50 km/h. Questo eccesso di velocità configurava un concorso di colpa a carico della vittima, elemento che avrebbe potuto ridurre significativamente l’entità del risarcimento ai familiari.
L’urto violento contro la carrozzeria dell’automobile risultava fatale per il centauro che, nonostante i tempestivi soccorsi, decedeva poco dopo il trasporto in ospedale.
§ 1.1 La strategia legale adottata nonostante il concorso di colpa
Lo Studio Legale Chiarini, incaricato dai familiari della vittima, ha adottato una strategia legale mirata a minimizzare l’impatto del concorso di colpa sull’entità del risarcimento. Gli elementi chiave della strategia sono stati:
- Focalizzazione sulla responsabilità principale: pur riconoscendo l’eccesso di velocità del motociclista, lo Studio ha posto l’accento sulla mancata precedenza da parte dell’automobilista, violazione che ha innescato la catena di eventi che ha portato all’incidente.
- Approccio stragiudiziale: anziché intraprendere una lunga battaglia legale in tribunale, lo Studio ha optato per una trattativa diretta con la compagnia assicurativa, sfruttando la mediazione per massimizzare il risultato economico.
- Valorizzazione del danno: particolare attenzione è stata dedicata alla quantificazione del danno morale subito dalla moglie e dai due figli minori, evidenziando l’impatto devastante della perdita del padre e marito sul nucleo familiare.
- Gestione strategica della perizia tecnica: nonostante una perizia redatta in sede di procedimento penale avesse evidenziato un probabile concorso di colpa del motociclista, lo Studio è riuscito a contestualizzare questo elemento in modo da ridurne l’impatto negativo sul risarcimento.
§ 1.2 Trattative con la compagnia assicurativa e risultato ottenuto
Le trattative con la Compagnia Assicurativa si sono sviluppate in più fasi:
- Prima offerta risarcitoria: dopo un’ampia trattazione del sinistro da parte dello Studio, la Compagnia formalizzava un’offerta di risarcimento mettendo a disposizione della moglie e dei due figli minori l’importo complessivo di quasi 600.000,00 euro (circa 200.000,00 euro ciascuno), al netto di una pretesa corresponsabilità della vittima pari al 30%. Questa somma, pur ritenuta riduttiva, veniva accettata dai danneggiati in acconto sul maggior importo risarcitorio.
- Prosecuzione delle trattative: lo Studio continuava a negoziare con la Compagnia per ottenere un risarcimento più equo, tenendo conto delle tabelle milanesi vigenti all’epoca dei fatti (Tabelle Milano 2014), che contemplavano – per la perdita del rapporto parentale con il genitore e con il coniuge – l’importo massimo di euro 327.990,00.
- Mediazione e accordo finale: si teneva un incontro a fini conciliativi davanti ad un Organismo di Mediazione iscritto al Registro Ministeriale, all’esito del quale si otteneva la disponibilità dell’Assicurazione ad erogare l’ulteriore importo di euro 100.000,00 a ciascuno degli aventi diritto, raggiungendo così l’importo complessivo di circa 900.000,00 euro.
Questo risultato è stato particolarmente significativo considerando che:
- Equivaleva al riconoscimento di un concorso di colpa del danneggiato pari a meno del 10%, molto inferiore a quanto inizialmente sostenuto dall’assicurazione
- Superava il 90% del valore massimo previsto dalle tabelle milanesi vigenti all’epoca
- È stato ottenuto evitando i tempi, i costi e l’alea di un giudizio civile
Va inoltre considerato che, trattandosi di un infortunio in itinere, l’INAIL stava erogando ai familiari superstiti un trattamento retributivo pari al 90% della retribuzione annua del compianto centauro, per cui l’entità effettiva del risarcimento per sinistro stradale complessivamente riconosciuto ai congiunti ammontava, di fatto, a più di 1.450.000,00 euro.
§ 1.3 Conclusione del caso e prospettive generali
Il caso appena illustrato dimostra come, anche in situazioni complesse che coinvolgono un concorso di colpa, sia possibile ottenere un risarcimento significativo per i familiari di una vittima di incidente stradale mortale. Questo risultato è stato possibile grazie a una strategia legale mirata e a una approfondita conoscenza della materia.
Ma quali sono esattamente i diritti dei familiari in caso di morte per incidente stradale? Chi può richiedere il risarcimento? Quali tipologie di danni vengono riconosciuti e come vengono calcolati? Nei prossimi paragrafi approfondiremo tutti questi aspetti, fornendo una guida completa per chi si trova ad affrontare la dolorosa situazione della perdita di un proprio caro in un sinistro stradale.
Comprendere il quadro normativo e procedurale è essenziale per ottenere un risarcimento per incidente stradale mortale che, pur non potendo mai compensare la perdita di una vita umana, possa almeno garantire una sicurezza economica per il futuro e rappresentare un riconoscimento del dolore subito
§ 2. Sinistro incidente mortale: conseguenze penali e civili
Quando si verifica un incidente stradale mortale, si attivano simultaneamente due distinti percorsi giuridici: uno penale, finalizzato all’accertamento delle responsabilità e alla eventuale punizione del colpevole, e uno civile, volto al risarcimento dei danni subiti dai familiari della vittima.
Comprendere l’interazione tra questi due ambiti è fondamentale per ottenere un adeguato risarcimento.
§ 2.1 Il reato di omicidio stradale: normativa e pene previste
In caso di incidente stradale con esito mortale, il responsabile è perseguibile per il reato di omicidio stradale (art. 589-bis del Codice Penale). Questo reato, introdotto nel 2016, prevede pene da 2 a 7 anni di reclusione, che possono aumentare fino a 12 anni in caso di guida in stato di ebbrezza grave o sotto effetto di stupefacenti.
La rilevanza penale dell’incidente stradale mortale è fondamentale anche ai fini risarcitori, poiché gli accertamenti svolti in sede penale forniscono elementi essenziali per determinare responsabilità e quantificare il danno.
§ 2.2 Quando si configura la responsabilità penale nell’incidente mortale
La responsabilità penale nell’incidente mortale richiede la dimostrazione di:
- Una violazione delle norme sulla circolazione stradale
- Un nesso causale tra questa violazione e il decesso
- La colpevolezza (anche solo per negligenza o imprudenza) del conducente
Gli accertamenti tecnici disposti dalla Procura sono fondamentali anche per la successiva azione risarcitoria, ed è per questo che i familiari della vittima devono farsi assistere da un legale esperto sin dalle prime fasi.
§ 2.3 Rapporto tra procedimento penale e risarcimento sinistro stradale mortale
Il procedimento penale per omicidio stradale influisce direttamente sulla possibilità di ottenere il risarcimento danni:
- I familiari della vittima possono costituirsi parte civile nel processo penale, richiedendo il risarcimento in quella sede
- Gli elementi probatori raccolti durante le indagini attraverso l’autopsia, perizia cinematica e le testimonianze, risultano determinanti anche per il procedimento civile
- La sentenza penale di condanna costituisce un accertamento della responsabilità utilizzabile in sede civile
Nella maggior parte dei casi, la compagnia assicurativa del responsabile avvierà trattative per un risarcimento stragiudiziale, ma la conoscenza degli aspetti penali resta essenziale per ottenere un equo risarcimento.
§ 3. Iter procedurale dopo un sinistro stradale mortale
Quando si verifica un incidente stradale mortale, si attiva una complessa procedura che coinvolge aspetti penali e civili. Vediamo quali sono le fasi principali e come queste influenzano il percorso risarcitorio.
§ 3.1 Indagini e accertamenti tecnici della Polizia Giudiziaria
Le forze dell’ordine effettuano rilievi sulla scena dell’incidente che risultano determinanti per:
- Ricostruire la dinamica del sinistro
- Stabilire le responsabilità dei conducenti
- Documentare elementi che influenzeranno l’entità del risarcimento (come l’eventuale concorso di colpa)
È essenziale che i familiari nominino immediatamente un avvocato specializzato che possa monitorare l’andamento delle indagini, presentare memorie e acquisire copia degli atti del procedimento. Questo passaggio è decisivo anche in prospettiva risarcitoria, poiché le prove raccolte in sede penale possono risultare determinanti.
§ 3.2 Autopsia e consulenze tecniche: importanza per l’accertamento delle responsabilità
L’autopsia e la consulenza cinematica disposte dalla Procura forniscono elementi essenziali per:
- Determinare il nesso causale tra incidente e decesso
- Valutare eventuali responsabilità concorrenti
- Quantificare correttamente il danno terminale o catastrofale (se la morte non è stata immediata)
I familiari della vittima hanno il diritto di nominare propri consulenti tecnici che partecipino a questi accertamenti. Questa opportunità non va sottovalutata, poiché i risultati di queste consulenze influenzeranno direttamente l’ammontare del risarcimento, soprattutto in caso di concorso di colpa.
§ 3.3 La costituzione di parte civile nel processo penale
La costituzione di parte civile nel processo penale è una strada che può affiancare la richiesta diretta all’assicurazione:
- Rafforza la posizione negoziale verso la compagnia assicurativa
- Può accelerare la definizione stragiudiziale del risarcimento
- Rappresenta una garanzia nel caso in cui le trattative con l’assicurazione non vadano a buon fine
È importante considerare che, in parallelo al procedimento penale, è quasi sempre opportuno avviare anche una richiesta risarcitoria stragiudiziale alla compagnia assicurativa, che in molti casi può portare a una più rapida liquidazione del danno.
§ 4. Chi ha diritto al risarcimento per morte in incidente stradale
In caso di sinistro stradale mortale, la legge riconosce il diritto al risarcimento danni a diversi soggetti legati alla vittima. Ecco chi può richiedere un indennizzo e in quali condizioni.
§ 4.1 Familiari diretti: coniugi, figli e genitori
Il nostro ordinamento riconosce il diritto al risarcimento a tutti i “prossimi congiunti” del soggetto deceduto nell’incidente stradale. Questi includono principalmente:
- Il coniuge non separato
- La parte dell’unione civile
- I figli (legittimi, naturali o adottivi)
- I genitori della vittima
- I fratelli e le sorelle
Per questi familiari opera una presunzione iuris tantum di danno non patrimoniale, anche se non convivevano con la vittima. Come stabilito dalla Cassazione (Sez. III, 24/04/2019, n. 11200), è comunque opportuno dimostrare in giudizio l’esistenza di rapporti costanti di affetto e solidarietà con il familiare deceduto.
§ 4.2 Altri soggetti legittimati (fratelli, nonni, conviventi)
Oltre ai componenti della famiglia nucleare, possono richiedere il risarcimento per incidente stradale mortale:
- Il convivente more uxorio, purché dimostri un legame affettivo stabile e duraturo. La Cassazione (Sez. III, 13/04/2018, n. 9178) ha chiarito che la convivenza prescinde dal requisito anagrafico e consiste in un legame dove i partner “abbiano spontaneamente assunto reciproci impegni di assistenza morale e materiale“.
- Nonni, nipoti, zii e persino parenti più lontani, se documentano un’intensità particolare del rapporto affettivo con il defunto. Questo risulta più facile da provare in caso di convivenza, ma non è l’unico elemento rilevante.
§ 4.3 La prova del rapporto affettivo: cosa dice la giurisprudenza
Per i familiari non appartenenti al nucleo primario, è essenziale dimostrare la solidità del legame affettivo con la vittima dell’incidente mortale:
- Per i nonni e nipoti, la Cassazione (Sez. III, 07/12/2017, n. 29332) ha stabilito che “il legame tra nonno e nipote consente di presumere un pregiudizio non patrimoniale per la morte del nonno anche senza convivenza“, fermo restando l’onere di provare la consistenza della relazione.
- Per i parenti più distanti, occorre dimostrare una particolare intensità del rapporto e un reale sconvolgimento esistenziale conseguente alla perdita.
La prova può essere fornita tramite testimonianze, messaggi, fotografie e qualsiasi elemento che attesti la frequentazione e la condivisione di momenti significativi con la persona deceduta nell’incidente stradale.
§ 4.4 I diritti degli eredi e i diritti iure proprio
Nel caso di risarcimento morte incidente stradale, è fondamentale distinguere due tipi di diritti:
- Diritti iure proprio: spettano direttamente ai familiari per la sofferenza personalmente subita a causa della perdita del congiunto.
- Diritti iure hereditatis: sono i diritti trasmessi agli eredi, che la vittima aveva maturato tra l’incidente e il decesso, se non immediato.
I diritti iure proprio spettano a tutti i familiari che dimostrino un significativo legame affettivo, mentre i diritti iure hereditatis spettano esclusivamente a chi è erede secondo le norme successorie.
§ 5. Tipi di danni risarcibili in caso di morte da incidente stradale
Quando si verifica un incidente stradale mortale, i familiari della vittima hanno diritto a diverse tipologie di risarcimento.
§ 5.1 Danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale
Il danno non patrimoniale da morte rappresenta la principale voce di risarcimento per i familiari della vittima di un sinistro stradale mortale. Questo danno è risarcito ai sensi dell’art. 2059 c.c. e comprende:
- La sofferenza morale per la perdita del proprio caro
- L’alterazione delle relazioni familiari e sociali
- Lo sconvolgimento delle abitudini di vita
L’effettiva quantificazione dei danni non patrimoniali deve essere valutata sulla base dei criteri di giudizio e delle tabelle in uso nei Tribunali della Repubblica, tenendo presenti le specifiche caratteristiche del caso sub iudice: età del defunto e del congiunto avente diritto, intensità della relazione, tipologia del rapporto di parentela, convivenza, composizione del nucleo familiare.
§ 5.2 Danno patrimoniale
I danni patrimoniali, disciplinati dall’art. 1223 c.c., comprendono sia il danno emergente che il lucro cessante derivanti dall’incidente stradale mortale:
- Il danno emergente è rappresentato dalle perdite economiche immediatamente subite dai parenti, quali:
- Spese funerarie
- Spese di trasporto
- Spese mediche e ospedaliere se il decesso non è stato immediato
- Il lucro cessante deriva dalla mancata contribuzione economica del defunto alle esigenze della famiglia. Questo danno viene determinato considerando:
- L’ultimo reddito annuo percepito dalla vittima
- La percentuale destinata al mantenimento familiare
- L’età della vittima e la prevedibile durata della sua vita lavorativa
- La situazione dei familiari dipendenti economicamente
Il risarcimento del danno patrimoniale da morte è particolarmente rilevante quando la vittima dell’incidente stradale era il principale o unico sostegno economico della famiglia.
§ 5.3 Danno non patrimoniale da uccisione: danno biologico temporaneo e lucida agonia
Quando la morte non è istantanea ma sopraggiunge dopo un periodo di sopravvivenza, possono configurarsi ulteriori danni risarcibili ai sensi della giurisprudenza di Cassazione.
Come precisato dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza del 5 luglio 2019 n. 18056, la persona che, ferita in un incidente stradale, non muoia immediatamente, può acquistare e trasmettere agli eredi il diritto al risarcimento di due specifici pregiudizi:
- Il danno biologico temporaneo (cd. terminale): questo danno sussiste solo per sopravvivenze superiori alle 24 ore, indipendentemente dallo stato di coscienza della vittima. È un danno alla salute che si manifesta nel periodo intercorrente tra le lesioni e il decesso.
- Il danno non patrimoniale da lucida agonia (cd. formido mortis): consiste nella sofferenza psichica patita dalla vittima che, rimasta lucida, ha avuto la consapevolezza della propria morte imminente. Questo danno va accertato caso per caso e può sussistere anche per sopravvivenze brevissime, purché sia dimostrabile lo stato di coscienza della vittima.
Questi danni, maturati in capo alla vittima prima del decesso nell’incidente stradale, si trasmettono agli eredi che possono richiederne il risarcimento in aggiunta ai danni iure proprio.
§ 6. Come si calcola il risarcimento per morte in incidente stradale
Il calcolo del risarcimento per morte da incidente stradale rappresenta uno degli aspetti più complessi dell’intero procedimento risarcitorio. È fondamentale conoscere i criteri utilizzati dai tribunali per quantificare equamente il danno subito dai familiari della vittima. Vediamo nel dettaglio come avviene questa valutazione.
§ 6.1 Le Tabelle del Tribunale di Milano e di Roma: parametri e importi
La quantificazione del risarcimento del danno non patrimoniale da perdita di un familiare in un incidente stradale si basa su criteri specifici stabiliti dalle tabelle adottate dai tribunali italiani. Le più autorevoli sono quelle del Tribunale di Milano e del Tribunale di Roma, che utilizzano un sistema a punti per garantire equità nella liquidazione del danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale
Le Tabelle di Milano (2024) e quelle di Roma (2023) adottano un sistema a punti per la valutazione del danno parentale, considerando vari fattori:
- Grado di parentela: il danno è generalmente più elevato per i parenti più prossimi (figli, coniugi, genitori) e decresce per i legami più lontani.
- Età del danneggiato superstite: minore è l’età del superstite, maggiore sarà il danno, poiché l’assenza del familiare avrà effetti a lungo termine, specialmente nei minori.
- Età della vittima defunta: il danno è generalmente più rilevante quando la vittima è giovane, poiché si presume una maggiore aspettativa di vita e un impatto più profondo sul superstite.
- Convivenza con la vittima: la coabitazione è un indicatore della frequenza e intensità del legame affettivo, incidendo sulla quantificazione del danno.
- Condizioni del nucleo familiare: il danno è generalmente più elevato se il superstite rimane solo, senza altri familiari conviventi che possano fornirgli supporto emotivo e materiale.
Le attuali Tabelle di Milano attribuiscono un valore economico al punto differenziato in base al grado di parentela:
- Perdita di genitori, figli, coniuge e assimilati: € 3.911,00 per punto.
- Perdita di fratelli e nipoti: € 1.698,00 per punto.
Le Tabelle di Roma, invece, attribuiscono un punteggio iniziale al danneggiato superstite, sulla base della relazione con il defunto, e applicano poi fattori correttivi legati all’età, alla convivenza e alla struttura del nucleo familiare superstite. Il punteggio complessivo viene moltiplicato per un valore fisso di € 11.356,15 al fine di determinare l’importo del risarcimento.
§ 6.2 Calcolo del risarcimento per genitori, figli e coniugi
Per i parenti più prossimi, come genitori, figli e coniugi, le Tabelle di Milano prevedono una forbice risarcitoria aggiornata al 2024 che varia da €195.551,59 a €391.103,18. Il punteggio totale massimo è di 118 punti, determinato sommando i punteggi attribuiti ai vari fattori:
- Età della vittima primaria (defunto): ad esempio, una vittima di età compresa tra 31 e 40 anni attribuisce 22 punti.
- Età della vittima secondaria (superstite): ad esempio, un superstite di età compresa tra 31 e 40 anni attribuisce 22 punti.
- Situazione di convivenza: la convivenza attribuisce 16 punti; la coabitazione nello stesso stabile 8 punti; la non convivenza 0 punti.
- Numero di superstiti nel nucleo familiare primario del danneggiato: nessun superstite attribuisce 16 punti; un superstite 14 punti; due superstiti 12 punti; tre superstiti 9 punti; quattro superstiti o più 0 punti.chiarini.com
- Intensità della relazione affettiva perduta: c’è poi un punteggio da 0 a 30 punti che può essere attribuito discrezionalmente in base alla qualità ed intensità della relazione affettiva tra vittima e superstite.
Il punteggio totale ottenuto viene moltiplicato per il valore del punto (€ 3.911,00) per determinare l’importo del risarcimento. Ad esempio, un punteggio totale di 100 punti corrisponde a un risarcimento di € 391.100,00.
§ 6.3 Calcolo del risarcimento per fratelli, nonni e altri parenti
Per la perdita di fratelli, nipoti e altri parenti, le Tabelle di Milano prevedono una forbice risarcitoria che varia da € 28.301,23 a € 169.830,60, con un valore punto di € 1.698,00 e un punteggio totale massimo di 116 punti.
I criteri di valutazione sono analoghi a quelli previsti per i parenti più prossimi, ma con punteggi e valori economici differenti. Anche in questi casi, l’importo effettivo viene determinato valutando fattori come l’età, la convivenza, la presenza di altri familiari e la qualità della relazione affettiva.
§ 6.4 Personalizzazione del risarcimento in base alle circostanze del caso
Il sistema tabellare rappresenta un punto di partenza per la quantificazione del risarcimento morte incidente stradale, ma i giudici hanno sempre la possibilità di personalizzare l’importo in base alle specifiche circostanze del caso concreto.
Alcuni fattori che possono influenzare la personalizzazione del risarcimento sono:
- Intensità del legame affettivo dimostrata da elementi concreti (frequentazione, comunicazioni, partecipazione a eventi familiari)
- Tragicità dell’evento (ad esempio, morte avvenuta davanti agli occhi dei familiari)
- Condizioni particolari dei familiari (come la presenza di disabilità che rendeva più vulnerabile il familiare)
- Perdita dell’intero nucleo familiare o di più familiari nello stesso incidente
- Età particolarmente giovane della vittima o circostanze particolarmente dolorose del decesso
È importante sottolineare che in caso di concorso di colpa della vittima, come stabilito dalla giurisprudenza, il risarcimento del danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale patito iure proprio dai familiari del deceduto, deve essere ridotto in misura corrispondente alla parte di danno cagionato dalla vittima a sé stessa.
Come evidenziato nel caso seguito dallo Studio Legale Chiarini, i familiari del motociclista deceduto nell’incidente stradale hanno ottenuto un risarcimento danni complessivo di 900.000 euro, nonostante il concorso di colpa accertato a carico della vittima.
§ 7. Come ottenere il risarcimento: iter completo
Per ottenere un adeguato risarcimento per morte da incidente stradale, i familiari della vittima devono seguire un percorso ben definito. Ecco i passaggi essenziali:
§ 7.1 La richiesta stragiudiziale all’assicurazione
La prima cosa da fare è inviare una richiesta formale di risarcimento tramite raccomandata A/R o PEC:
- Al conducente responsabile
- Al proprietario del veicolo
- Alla compagnia assicurativa
La richiesta va inviata entro 2 anni dall’incidente (termine che può estendersi nei casi di omicidio stradale) e deve contenere i dati essenziali, la documentazione del legame familiare e la specificazione dei danni richiesti.
§ 7.2 La procedura di negoziazione obbligatoria
Se la compagnia non offre un risarcimento adeguato, prima di procedere in tribunale è obbligatorio tentare la negoziazione assistita: una procedura stragiudiziale introdotta nel 2014 che consente alle parti di risolvere amichevolmente una controversia con l’assistenza di uno o più avvocati. Questa procedura mira a ridurre il carico dei tribunali e le spese di giustizia, offrendo un’alternativa efficace al contenzioso tradizionale.
In caso di incidente stradale mortale, la negoziazione assistita riveste particolare importanza. Infatti, per le controversie relative al risarcimento dei danni da circolazione di veicoli e natanti, la legge prevede l’obbligo di esperire la negoziazione assistita prima di poter adire le vie giudiziarie. Questo significa che, per ottenere il risarcimento dei danni derivanti da un incidente stradale mortale, è necessario tentare preliminarmente una composizione amichevole della controversia attraverso la negoziazione assistita.
La procedura prevede che una parte invii all’altra un invito a stipulare una convenzione di negoziazione assistita. Se l’invito viene accettato, le parti, con l’assistenza dei rispettivi avvocati, cercano di raggiungere un accordo sul risarcimento. Se l’invito viene rifiutato o non si raggiunge un accordo entro il termine stabilito, è possibile procedere con l’azione giudiziaria.
Pertanto, la negoziazione assistita rappresenta un passaggio obbligatorio e fondamentale (cd. condizione di procedibilità) nel percorso verso l’ottenimento del risarcimento in caso di incidente stradale mortale, offrendo alle parti l’opportunità di risolvere la controversia in modo potenzialmente più rapido ed economico rispetto al ricorso al tribunale.
§ 7.3 L’azione civile nel processo penale
I familiari possono costituirsi parte civile nel processo penale per omicidio stradale, con l’assistenza di un avvocato. Questa scelta:
- Consente di utilizzare le prove raccolte nel procedimento penale
- Può influenzare positivamente anche le trattative con l’assicurazione
- Permette di ottenere il risarcimento, o quantomeno un anticipo provvisionale, anche con la sentenza penale
§ 7.4 La causa civile per il risarcimento danni
L’ultima opzione è avviare una causa civile ordinaria che:
- Si svolge davanti al Tribunale competente
- Richiede la dimostrazione della responsabilità e del danno subito
- Dura mediamente 2-3 anni, con possibilità di transazione durante il procedimento
È importante sottolineare che, anche in pendenza del processo civile, le compagnie assicurative spesso propongono soluzioni transattive per evitare una sentenza potenzialmente più onerosa, soprattutto quando emergono elementi probatori sfavorevoli alla loro posizione.
La scelta della strategia più adeguata tra queste opzioni richiede la consulenza di un avvocato specializzato che valuti attentamente le peculiarità del caso specifico e le possibilità di successo nei diversi percorsi disponibili.
§ 8. Documentazione necessaria e tempistiche per il risarcimento
Per ottenere un risarcimento per morte in incidente stradale è fondamentale presentare la documentazione corretta e rispettare le tempistiche previste dalla legge.
Per procedere alla richiesta di risarcimento sono necessari:
- Certificati anagrafici che attestino il legame di parentela con la vittima
- Documentazione medica relativa all’incidente (referto del pronto soccorso, eventuale cartella clinica, certificato di morte)
- Eventuale documentazione reddituale della vittima per il calcolo del danno patrimoniale
- Elementi che provino l’intensità del legame affettivo (foto, messaggi, testimonianze)
Il termine di prescrizione per richiedere il risarcimento è di 2 anni dalla data del sinistro, che può estendersi in caso di procedimento penale per omicidio stradale.
Quanto ai tempi di liquidazione, la compagnia assicurativa deve formulare un’offerta entro 90 giorni dalla richiesta completa. In caso di accordo stragiudiziale, il risarcimento può essere ottenuto in pochi mesi. Se invece si procede con mediazione o causa civile, i tempi possono estendersi da 1 a 2 anni, o anche di più, a seconda della complessità del caso e del tribunale competente.
§ 9. Il ruolo dell’avvocato specializzato e lezioni apprese dal caso
Nei casi di risarcimento morte incidente stradale, l’assistenza di un avvocato specializzato è determinante. Come dimostra il caso seguito dallo Studio Legale Chiarini, che ha ottenuto 900.000€ per la famiglia di un motociclista deceduto nonostante il concorso di colpa, emergono importanti lezioni:
- Strategia negoziale: un approccio strategico alle trattative con la compagnia assicurativa porta a risultati significativamente migliori rispetto a un lungo contenzioso giudiziale.
- Mediazione efficace: l’istituto della mediazione, se utilizzato correttamente, rappresenta una sede efficace per ottenere un risarcimento equo in tempi più brevi.
- Assistenza specializzata: la competenza specifica nel campo dei risarcimenti per incidenti stradali mortali permette di valorizzare ogni voce di danno e contrastare efficacemente le argomentazioni delle assicurazioni sul concorso di colpa.
- Soluzione transattiva: in caso di elementi controversi, una transazione ben negoziata risulta spesso più vantaggiosa di una sentenza incerta, evitando anche i costi emotivi di un lungo processo.
- Tempestività d’intervento: agire rapidamente, coordinando gli aspetti penali e civili del caso, consente di raccogliere prove determinanti e impostare correttamente la strategia risarcitoria.
La soluzione transattiva raggiunta nel caso in esame è stata riconosciuta dal Giudice Tutelare come pienamente corrispondente all’interesse dei familiari, rappresentando il miglior risultato ottenibile considerando tutte le circostanze.
CONTENUTI SCARICABILI
- Istanza al Giudice Tutelare di autorizzazione alla riscossione del risarcimento sinistro mortale
- Autorizzazione del Giudice Tutelare alla riscossione di somme a titolo di risarcimento per sinistro mortale
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