Ultimo Aggiornamento 27 Settembre 2024
O.M.S. e Qualità dei Servizi Sanitari
E’ stato presentato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il Report mondiale 2018 sulla qualità dei servizi sanitari, elaborato congiuntamente all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico nonché alla Banca Mondiale.
Dallo studio, illustrato nel corso del XX congresso IEA (International Ergonomics and Human Factors Association) in svolgimento a Firenze dal 26 agosto al 1° settembre 2018 con il supporto organizzativo del Centro G.R.C. (Gestione Rischio Clinico) della Regione Toscana, emergono interessanti spunti di riflessione sulla situazione degli eventi avversi in sanità e sulle azioni concrete che ogni Stato può compiere al fine di migliorare i propri standard nell’erogazione dei servizi sanitari.
Viene sottolineato, in particolare, che nei Paesi ad alto reddito (tra cui l’Italia*):
- il 10% dei pazienti va incontro ad un evento avverso durante il trattamento sanitario;
- il 7% dei pazienti può acquisire infezioni correlate all’assistenza sanitaria (il dato è del 10% nei Paesi in via di sviluppo), infezioni che – com’è noto – potrebbero essere facilmente evitate con una migliore igiene e con un uso intelligente degli antibiotici;
- la resistenza agli antibiotici, per l’appunto, è divenuta un importante problema di salute pubblica globale, a causa del loro uso improprio o eccessivo nell’assistenza sanitaria;
- globalmente, il costo associato agli errori terapeutici è stato (assai riduttivamente) stimato in 42 miliardi di dollari all’anno, senza considerare – così si legge nello studio – salari persi, cali di produttività e spese di cura;
- in media, i danni ai pazienti e gli eventi avversi negli ospedali consumano circa il 15% della spesa sanitaria in un tipico Paese sviluppato;
- in linea generale, persistono ingiustificate variazioni nell’erogazione delle cure sanitarie, e una significativa percentuale di pazienti non riceve cure appropriate o basate sull’evidenza scientifica.
(*) Secondo i criteri della Banca Mondiale, sono considerate “economie ad alto reddito” quelle con un prodotto interno lordo pro capite uguale o superiore a 12.056,00 $.
“Si tratta di un documento autorevole e suggestivo, che conferma l’importanza di concentrare l’attenzione sulla qualità dei servizi sanitari“, afferma l’Avv. Gabriele Chiarini, che si occupa professionalmente di tutelare i pazienti che siano stati vittima di un errore medico o le loro famiglie. “In tutti i Paesi, incluso il nostro, servizi sanitari di bassa qualità comportano ingenti sprechi di tempo e di denaro, per non parlare dei danni alla salute dei pazienti coinvolti. Stando al rapporto dell’O.M.S., il 15% della spesa sanitaria è utilizzato in conseguenza di eventi avversi. Quindi, se consideriamo che nel 2016 la spesa sanitaria corrente in Italia è stata pari a quasi 150 miliardi di euro (dati I.S.T.A.T.), soltanto nel nostro Paese si spenderebbero circa 22,5 miliardi di euro ogni anno per rimediare agli errori medici“.
“Per inciso, va tenuto presente” – prosegue l’Avv. Chiarini – “che soltanto una piccola parte di questo importo è destinata a compensare economicamente i pazienti che siano rimasti vittima di un errore; i risarcimenti erogati per episodi di cd. ‘malasanità’, infatti, sono enormemente inferiori rispetto ai costi sanitari che il sistema sopporta in termini di prolungamenti delle degenze e di cure aggiuntive“.
Dunque, la mancanza di qualità dei servizi sanitari – come rileva lo stesso Report dell’O.M.S. – rappresenta un costo che davvero non possiamo permetterci!
Quali sono, allora, gli interventi che dovrebbero essere adottati per migliorare la qualità delle cure? Queste le proposte sintetizzate dal documento:
- Tutti i governi dovrebbero:
- adottare una politica e una strategia di qualità a livello nazionale;
- dimostrare responsabilità per la fornitura di un servizio sicuro e di alta qualità;
- assicurare che le riforme guidate dall’obiettivo della copertura sanitaria universale costruiscano la qualità nelle fondamenta dei loro sistemi di assistenza;
- garantire che i sistemi sanitari dispongano di un’infrastruttura di informazioni e tecnologia in grado di misurare e rappresentare la qualità delle cure;
- colmare il divario tra prestazioni effettive e prestazioni ottenibili in termini di qualità;
- rafforzare le partnership tra gli operatori sanitari e gli utenti che conducono alla qualità delle cure;
- stabilire e sostenere una forza lavoro di professionisti sanitari capaci di soddisfare le esigenze della popolazione per un’assistenza di alta qualità;
- acquistare, finanziare e commissionare in base al principio del valore;
- finanziare la ricerca sul miglioramento della qualità.
- Tutti i sistemi sanitari dovrebbero:
- implementare interventi basati su evidenze che dimostrino miglioramenti;
- fare riferimento a sistemi simili che offrono le migliori prestazioni;
- garantire che tutte le persone con malattie croniche siano in grado di minimizzarne l’impatto sulla qualità della loro vita;
- promuovere i sistemi e le pratiche culturali in grado di ridurre i danni ai pazienti;
- costruire “resilienza” per consentire la prevenzione, l’individuazione e la risposta contro le minacce alla sicurezza sanitaria attraverso una attenzione focalizzata sulla qualità;
- predisporre una infrastruttura finalizzata all’apprendimento;
- fornire assistenza tecnica e gestione della conoscenza per il miglioramento.
- Tutti i cittadini e i pazienti dovrebbero:
- essere messi in condizione di impegnarsi attivamente nella cura per ottimizzare il loro stato di salute;
- svolgere un ruolo di primo piano nella progettazione di nuovi modelli di assistenza al fine di soddisfare le esigenze della comunità locale;
- essere informati del fatto che è loro diritto avere accesso a cure che soddisfino adeguati standard di qualità;
- ricevere supporto, informazioni e competenze per gestire le proprie malattie croniche.
- Tutti gli operatori sanitari dovrebbero:
- partecipare alla misurazione e al miglioramento della qualità con i loro pazienti;
- abbracciare una filosofia di pratica del lavoro di squadra;
- vedere i pazienti come partner nella erogazione delle cure;
- impegnarsi a fornire e utilizzare dati per dimostrare l’efficacia e la sicurezza delle cure.
SCARICA QUI IL REPORT MONDIALE 2018 SULLA QUALITA’ DEI SERVIZI SANITARI
(a cura di: W.H.O. – World Bank Group – O.E.C.D.)
SCARICA L’INTERVISTA ALL’AVV. GABRIELE CHIARINI SU “RESIDENZE SANITARIE”
SCARICA L’ARTICOLO SU “PANORAMA” RELATIVO AGLI ERRORI MEDICI E ALLA PREVENZIONE DEL RISCHIO SANITARIO