Quantificazione danno da perdita di chance di sopravvivenza

Quantificazione danno da perdita di chance di sopravvivenza: risarcimento di 86.000 €

Ultimo Aggiornamento 7 Marzo 2025

Il tema della responsabilità derivante da inadempimento del contratto di spedalità è stato significativamente rivitalizzato dall’intervento di Cass., 4 marzo 2004, n. 4400 (in Danno e resp., 2005, 45), che ha aperto la strada alla quantificazione del danno da perdita di chances di sopravvivenza in ambito sanitario.

Questo innovativo orientamento giurisprudenziale ha introdotto un principio fondamentale: anche quando non è possibile stabilire con certezza che un esito infausto (come il decesso del paziente) sia stato direttamente causato dall’errore medico, può comunque sussistere una responsabilità risarcibile per la perdita di possibilità di sopravvivenza che il paziente avrebbe avuto in assenza dell’errore stesso.

Lo Studio Legale Chiarini ha recentemente ottenuto un importante successo nella quantificazione del danno da perdita di chances di sopravvivenza, concludendo una transazione in sede stragiudiziale (valore liquidato Euro 86.000,00) in favore del marito di una paziente deceduta a seguito di negligenza medica.

§ 1. Cosa si intende per perdita di chance in ambito medico

La perdita di chance in ambito medico rappresenta il danno consistente nella privazione della possibilità di ottenere un risultato favorevole (guarigione o sopravvivenza) a causa di un errore sanitario. Non si tratta della certezza che il paziente sarebbe sopravvissuto o guarito, ma della concreta probabilità che ciò potesse accadere con un trattamento corretto e tempestivo.

Come stabilito dalla giurisprudenza, la chance, o concreta ed effettiva occasione favorevole di conseguire un determinato bene o risultato, non è una mera aspettativa di fatto, ma un’entità patrimoniale a sé stante, giuridicamente ed economicamente suscettibile d’autonoma valutazione. La sua perdita configura un danno concreto ed attuale, che va commisurato non alla perdita del risultato, ma alla mera ma effettiva possibilità di conseguirlo.

§ 2. Quantificazione del risarcimento per perdita di chances di sopravvivenza: caso vinto

Lo Studio Legale Chiarini ha recentemente ottenuto un importante successo nella quantificazione del danno da perdita di chances di sopravvivenza, concludendo una transazione in sede stragiudiziale (valore liquidato Euro 86.000,00) in favore del marito di una paziente deceduta a seguito di negligenza medica.

§ 2.1 Il caso di malasanità

La signora A.B., di 69 anni, era deceduta in un Ospedale del Centro-Sud dopo essere stata sottoposta ad intervento di colecistectomia per via laparotomica.

L’analisi medico-legale ha evidenziato che la Struttura Sanitaria aveva violato fondamentali regole di diligenza e prudenza medica. In particolare:

  1. Ritardo nell’intervento: la paziente non è stata sottoposta all’operazione con la tempestività necessaria
  2. Omesso monitoraggio post-operatorio: la situazione clinica della paziente non è stata adeguatamente controllata dopo l’intervento
  3. Mancata gestione del calo di emoglobina: si è verificata una progressiva riduzione dell’emoglobina che non è stata adeguatamente trattata

La paziente è deceduta pochi giorni dopo l’intervento, anche in ragione di patologie concomitanti.

§ 2.2 I fattori di responsabilità medica

Nel caso specifico, sussistevano alcuni fattori esterni alla responsabilità medica (come le polipatologie preesistenti della paziente), che non consentivano di affermare la sussistenza di un nesso causale pieno tra la condotta colpevole e il decesso.

Tuttavia, l’approccio adottato è stato quello di sostenere che la signora aveva perso, in conseguenza della colpa sanitaria, delle concrete chances di sopravvivenza che statisticamente aveva, nonostante le patologie di cui soffriva.

§ 2.3 I criteri di quantificazione applicati nel caso concreto

Nel caso descritto, la quantificazione del danno ha tenuto conto della perdita di chance di sopravvivenza che la paziente aveva subito a causa della negligenza medica, portando alla determinazione di un risarcimento di 86.000 euro in favore del coniuge.

Questo caso dimostra come sia possibile ottenere un risarcimento significativo anche quando non è possibile dimostrare con certezza che l’errore medico sia stato l’unica causa del decesso, ma solo che abbia ridotto le possibilità di sopravvivenza del paziente.

Hai subìto una perdita di chance a causa di un errore medico?

Affidati a professionisti qualificati per la quantificazione del danno da perdita di chance: analizzeremo attentamente il tuo caso per tutelare i tuoi diritti e ottenere il giusto risarcimento del danno che hai patito.

§ 3. I principi giuridici alla base della quantificazione del danno da perdita di chances

L’approccio applicato nel caso della signora A.B. si fonda su solidi principi giuridici che hanno rivoluzionato il concetto di responsabilità medica negli ultimi due decenni. Per comprendere appieno come è stato possibile quantificare il danno da perdita di chances in questo e in altri casi simili, è necessario esaminare le fondamentali pronunce della Cassazione che hanno creato il quadro normativo di riferimento.

Il tema della responsabilità derivante da inadempimento del contratto di spedalità è stato significativamente sviluppato dall’intervento di Cass., 4 marzo 2004, n. 4400 (in Danno e resp., 2005, 45), che ha aperto la strada alla corretta quantificazione del danno da perdita di chances di sopravvivenza in ambito sanitario.

Questo orientamento giurisprudenziale ha introdotto un principio fondamentale: anche quando non è possibile stabilire con certezza che un esito infausto (come il decesso del paziente) sia stato direttamente causato dall’errore medico, sussiste comunque una responsabilità risarcibile per la perdita di possibilità di sopravvivenza che il paziente avrebbe avuto in assenza dell’errore stesso.

§ 4. Definizione e natura giuridica della chance

La chance, o concreta ed effettiva occasione favorevole di conseguire un determinato bene o risultato, non è una mera aspettativa di fatto, ma un’entità patrimoniale a sé stante, giuridicamente ed economicamente suscettibile d’autonoma valutazione.

La sua perdita (la perdita della possibilità di conseguire il risultato utile) configura un danno non meramente ipotetico o eventuale, bensì concreto ed attuale, il quale non va commisurato alla perdita del risultato, ma alla mera ma effettiva possibilità di conseguirlo.

§ 4.1 Il nesso causale e la sua valutazione probabilistica

La Corte di Cassazione ha stabilito che, nella ricerca del nesso di causalità tra la condotta del medico e l’evento dannoso, al criterio della certezza degli effetti della condotta debba sostituirsi quello della probabilità di tali effetti e dell’idoneità della condotta a produrli.

Dunque, il rapporto causale sussiste anche quando l’opera del professionista, se correttamente e prontamente svolta, avrebbe avuto non già la certezza, bensì serie ed apprezzabili possibilità di successo.

In una situazione in cui è accertato che il medico abbia dato alla patologia sottopostagli una risposta errata o inadeguata, è possibile affermare che, in presenza di fattori di rischio, detta carenza (che integra l’inadempimento della prestazione sanitaria) aggrava la possibilità che l’esito negativo si produca.

§ 5. Criteri generali per la quantificazione del danno da perdita di chances di sopravvivenza

Per quantificare correttamente il danno da perdita di chances di sopravvivenza in caso di responsabilità medica, i tribunali e i periti medico-legali considerano diversi fattori:

  1. La percentuale di possibilità di sopravvivenza che il paziente avrebbe avuto se fosse stato correttamente e tempestivamente trattato
  2. L’entità del danno finale (il valore del danno non patrimoniale da morte che sarebbe spettato ai familiari)
  3. La gravità della condotta colposa dei sanitari
  4. Le condizioni pregresse del paziente e la presenza di eventuali patologie concomitanti
  5. L’età del paziente e la sua aspettativa di vita.

§ 5.1 La domanda per perdita di chances: autonomia rispetto al danno da mancato risultato

La domanda per perdita di chances viene ritenuta dalla giurisprudenza (Cass. n. 4400 del 2004) ontologicamente diversa dalla domanda di risarcimento del danno da mancato raggiungimento del risultato sperato.

Nel danno da mancato risultato, l’accertamento probabilistico attiene alla fase di individuazione del nesso causale, mentre nel caso della perdita di chance riguarda il momento della determinazione del danno: in buona sostanza, nel primo caso le chances sostanziano il nesso causale, nel secondo caso sono l’oggetto della perdita e, quindi, del danno.

La ricostruzione effettuata dalla Suprema Corte dissocia il danno come «perdita della possibilità», dal danno come «mancata realizzazione del risultato finale», introducendo così una distinta ed autonoma ipotesi di danno emergente, incidente su un diverso bene giuridico: la possibilità del risultato, appunto.

§ 6. La natura delle obbligazioni mediche: mezzi vs risultato

La giurisprudenza ha chiarito che le obbligazioni inerenti all’esercizio dell’attività medica sono, di regola, obbligazioni di mezzi e non di risultato (benché tale dicotomia sia stata oggetto di ripetute censure).

Il professionista, assumendo l’incarico, si impegna alla prestazione della propria opera per raggiungere il risultato desiderato, ma non al suo conseguimento. Da ciò deriva che l’inadempimento del professionista alla propria obbligazione non può essere desunto, ipso facto, dal mancato raggiungimento del risultato utile, ma deve essere valutato alla stregua dei doveri inerenti allo svolgimento dell’attività in questione.

In particolare, viene applicato il dovere di diligenza professionale fissato dall’art. 1176, comma 2, c.c. (parametro da commisurarsi alla natura dell’attività esercitata), in luogo del tradizionale criterio della diligenza del buon padre di famiglia.

§ 7. Conclusioni sul risarcimento per perdita di chances di sopravvivenza

Il modello di giudizio basato sul sacrificio delle possibilità (la perdita di chances) è accolto dalla giurisprudenza di altri ordinamenti (segnatamente, quello francese), in tema di responsabilità dei medici.

Una volta configurata la chance nei termini suddetti, ragioni di coerenza del sistema inducono a ritenere condivisibile una tale soluzione in tema di responsabilità dei medici anche nel nostro ordinamento, ispirandosi essa alla ripartizione del carico del danno tra creditore e debitore, che si rinviene nel nostro ordinamento (cfr., ad es., l’art. 1227 c.c.).

Il caso della signora A.B. testimonia come questi principi possano essere applicati concretamente per ottenere un giusto risarcimento per la perdita di chance di sopravvivenza, anche quando non è possibile dimostrare con certezza che l’errore medico sia stato l’unica causa del decesso.

§ 8. Come ottenere il giusto risarcimento per la perdita di chances di sopravvivenza

Se ritieni che un tuo familiare abbia subito un danno da perdita di chances di sopravvivenza a causa di errori medici, ecco alcuni passi fondamentali da seguire:

  1. Raccogliere tutta la documentazione medica relativa al caso
  2. Richiedere una consulenza specialistica a un legale esperto in responsabilità medica
  3. Ottenere una valutazione medico-legale per determinare la percentuale di chances perdute
  4. Formulare una richiesta di risarcimento adeguatamente documentata
  5. Valutare la possibilità di una conciliazione stragiudiziale prima di procedere con un’azione legale

Lo Studio Legale Chiarini ha un’esperienza consolidata nella gestione di casi di responsabilità medica e nella quantificazione del danno da perdita di chances di sopravvivenza.

Contatta lo Studio Legale Chiarini per una consulenza specialistica su come procedere per ottenere il giusto risarcimento del danno da perdita di chances di sopravvivenza.

DOCUMENTI SCARICABILI

Altri casi di malasanità risolti con successo

Il meglio che possiamo fare è cogliere le opportunità, calcolare i rischi connessi, stimare la nostra abilità di gestirli, e fare i nostri progetti con fiducia.

Henry Ford