Ultimo Aggiornamento 20 Maggio 2024
Coltivazione e Detenzione Stupefacenti per Uso Personale
L’Avv. Giovanni Chiarini ha difeso un soggetto – affetto da patologie che richiedevano pesanti cure, con dolorosi effetti collaterali – in un processo relativo a delitti concernenti l’uso e la coltivazione di sostanze stupefacenti (trattavasi di circa 400 g. di marijuana e 22 g. di hashish), conclusosi con l’assoluzione dell’imputato per due su tre dei capi d’accusa contestati.
In particolare, la sentenza si segnala per aver fatto buona applicazione del seguente principio di diritto formulato dalla Suprema Corte:
In tema di possesso di sostanze stupefacenti, non è sufficiente il superamento del quantitativo previsto dalla tabella ministeriale per ritenere la condotta penalmente rilevante. Anche in presenza di quantità non esigue, infatti, il giudice può e deve valutare se le modalità di presentazione e le altre circostanze dell’azione siano tali da escludere un uso non esclusivamente personale (nella specie, la Corte ha respinto il ricorso con il quale la Procura chiedeva l’incriminazione di un pastore, per possesso di 38 grammi di hashish e marijuana, contestando l’assoluzione del giudice dell’udienza preliminare del tribunale. La Corte ha accolto la tesi difensiva dell’uomo, secondo cui quella scorta era stata precostituita per uso personale dall’imputato, che faceva abitualmente uso di droghe, in vista del lungo periodo di permanenza solitaria in campagna e in montagna, dove doveva recarsi per le attività connesse alla transumanza di greggi di pecore). (Cass. Pen. VI, 12 febbraio 2009, n. 12146)
E’ stata dunque accolta la tesi difensiva secondo la quale sia la coltivazione che l’acquisto fossero finalizzati alla costituzione di una “riserva” di sostanza stupefacente da usare prevalentemente, se non esclusivamente, a scopo terapeutico.
La pronuncia di merito ha altresì messo in luce che “deve ritenersi oramai massima di comune esperienza quella secondo la quale per determinate patologie mediche, come quelle riscontrate nel presente procedimento, l’assunzione di sostanza stupefacente […] possa attenuare gli effetti collaterali dovuti all’assunzione della terapia farmacologica“.
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