Ultimo Aggiornamento 20 Maggio 2024
Gli antibiotici e il loro rilievo in ambito MedMal
Il termine “antibiotico” significa, letteralmente, “contro la vita”, anche se si tratta di una classe di farmaci molto importanti per la salute pubblica e privata.
Però gli antibiotici vanno usati in modo appropriato:
- senza esagerare, per evitare fenomeni di antimicrobico-resistenza;
- senza aspettare troppo, perché le infezioni possono diventare sistemiche, e soprattutto
- senza sbagliare la molecola, perché altrimenti sono inefficaci.
Un quadro generale con l’Avv. Gabriele Chiarini.
“MedMal WORDS | Le parole della responsabilità sanitaria” è un progetto divulgativo a cura di STUDIO LEGALE CHIARINI – Associazione Professionale.
INDICE SOMMARIO
- § 1. Introduzione
- § 2. Cosa sono gli antibiotici
- § 3. La scoperta degli antibiotici e il loro utilizzo
- § 4. Classificazione degli antibiotici
- § 5. Il rilievo dell’antibiotico in ambito di medical malpractice
§ 1. Introduzione
Cosa ci viene in mente quando pensiamo alla parola antibiotico?
Significa, letteralmente, “contro la vita”.
Ma, come si può dare a un farmaco, utile anzi fondamentale per salvaguardare la nostra salute, un nome che suona come una minaccia, o forse un ossimoro?
§ 2. Cosa sono gli antibiotici
In realtà non c’è nulla di strano.
Gli antibiotici sono medicinali usati per combattere …i batteri. Che sono forme di vita.
Sono capaci di ucciderli o comunque di bloccarne la proliferazione.
Ma vanno usati con attenzione, anche perché un uso scorretto, come purtroppo capita in ambiente domestico, ma soprattutto ospedaliero, contribuisce alla cosiddetta anti-microbico-resistenza, vale a dire la formazione di ceppi batterici resistenti agli antibiotici.
Un fenomeno davvero preoccupante, di cui abbiamo parlato in un altro approfondimento (qui), che rappresenta un grande problema di sanità pubblica.
Vicenda clinica ad esito infausto: c’entrano gli antibiotici?
§ 3. La scoperta degli antibiotici e il loro utilizzo
Il primo a scoprire gli antibiotici, per puro caso, fu Alexander Fleming nel 1928: un certo tipo di muffa, la penicillina, depositatasi su una delle colture di batteri che stava studiando, li aveva annientati tutti.
Ma noi siamo avvocati e ci piace andare in fondo: se analizziamo bene la storia di questo farmaco, in realtà, prima di Fleming, fu un italiano, il medico molisano Vincenzo Tiberio, a scoprire il potere antibatterico delle muffe, già nel 1895. Poi la Storia ha fatto il suo corso e solo Fleming ha vinto il premio Nobel.
“Siamo stati fortunati a non avere test sugli animali negli anni ’40, perché probabilmente la penicillina non avrebbe ottenuto alcuna autorizzazione e forse l’intero settore farmaceutico degli antibiotici non sarebbe mai stato esplorato.”
Sir Alexander Fleming
Uso degli antibiotici
Gli antibiotici quindi sono utili contro i batteri, ma non contro i virus, ed è per questo che sono sconsigliati quando si tratta di curare le infezioni virali, salvo che si abbia motivo di temere una sovra-infezione batterica.
E, secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, sono sconsigliati anche per curare le infezioni batteriche lievi, per la quali il nostro organismo è perfettamente in grado di provvedere da solo.
Però, anche qui, occorre fare dei distinguo: ad esempio gli antibiotici si possono prescrivere anche per le infezioni non gravi, ma che da sole non guariscono, oppure per quelle che, se non risolte in tempi rapidi, potrebbero contagiare altre persone (come accade, ad esempio, con le infezioni da clamidia).
Gli antibiotici, inoltre, sono indicati quando possono velocizzare la guarigione, come per le infezioni delle vie urinarie, o quando ci sia il rischio che insorgano delle complicazioni, come avviene, ad esempio, per la polmonite, soprattutto in persone fragili come neonati, anziani, persone con deficit immunitario, con problemi cardiaci o diabetici.
Gli antibiotici possono anche essere prescritti a titolo precauzionale, ad esempio come profilassi prima di un intervento chirurgico, per contrastare un’eventuale infezione durante o a seguito dell’operazione.
§ 4. Classificazione degli antibiotici
Gli antibiotici sono tantissimi.
Di solito vengono classificati sulla base della struttura chimica e della capacità di aggredire il loro bersaglio biologico: ci sono
- gli antibiotici batteriostatici, che limitano la replicazione batterica; e poi ci sono
- gli antibiotici battericidi, che distruggono il batterio target.
§ 5. Il rilievo dell’antibiotico in ambito di medical malpractice
In ogni caso, devono essere usati nel modo giusto
L’utilizzo erroneo di antibiotici è un tema ricorrente in ambito di malpractice medica.
Un paziente con una infezione, magari una temibile infezione nosocomiale (o, meglio, correlata all’assistenza) da batteri multiresistenti, può andare incontro a severe conseguenze, anche al decesso, se non viene trattato tempestivamente, con una terapia antibiotica mirata ed appropriata.
“Il miglior esempio corrente del concetto che ciò che fa male agli animali fa male anche a noi è legato all’uso eccessivo di antibiotici. […] Oggi la nostra specie si trova a fronteggiare un grave pericolo per la salute, perché gli antibiotici comunemente usati sono meno efficaci nello sconfiggere i batteri mortali. Così, esistono nuove famiglie di batteri praticamente immuni a qualunque antibiotico conosciuto sul mercato, con il rischio dell’esplosione di pandemie a livello globale.”
Jeremy Rifkin, Il sogno europeo (2004)